Sviluppando il suggerimento offerto dalla dottoressa Ida Rolf di guardare al tessuto connettivo per spiegare i punti riflessi (vedi articolo Comprendere la Riflessologia), ed il successivo contributo della collega inglese Elspeth Fare, (vedi articolo) , ho voluto offrire alle lettrici e ai lettori di questo blog una definizione del tessuto connettivo e delle sue proprietà rivolgendomi alla massima autorità in questo campo, ossia a James L. Oschman Ph.D, Biofisico e Biologo, ricercatore e professore universitario in varie Università americane, che da sempre studia e ricerca le basi teoretiche e scientifiche delle medicine energetiche (come l’Agopuntura) e delle discipline somatiche e bio-naturali (tra cui la Riflessologia).
Il professor Oschmann è autore di innumerevoli articoli pubblicati tra l’altro sul “Journal of Bodywork and Movement Therapies”, e di due libri rivoluzionari: Energy Medicine: The Scientific Basis, non tradotto in Italiano, e Medicina Energetica per le terapie e per migliorare le performances, Macrolibrarsi – Somatica Edizioni. Ecco come parla del tessuto connettivo:

Tessuto connettivo al microscopio 400X
“Il tessuto connettivo è un tessuto continuo che si estende attraverso tutto il corpo, raggiungendo l’interno di ogni singola cellula. Tutti i grandi sistemi del corpo – la circolazione, il sistema nervoso, il tubo digerente, tutti i diversi organi – sono avvolti da una guaina di tessuto connettivo. E’ un organo che dà forma e sostegno, e consente relazioni, comunicazione e movimento.
Il tessuto connettivo è un materiale composito, fatto di fibre forti, insolubili, di collagene, immerse in una sostanza fondamentale gelatinosa. Le fibre sono organizzate in una matrice altamente ordinata, con una struttura come quella dei cristalli. Come molti altri cristalli, il tessuto connettivo è piezoelettrico, ossia genera campi elettrici quando viene compresso o stirato.
Di conseguenza, ogni movimento di qualunque parte del corpo: muscolo, osso, pelle, vaso sanguigno ecc. genera specifici campi elettrici che si propagano attraverso i tessuti adiacenti. Poiché il collagene è un materiale semiconduttore, il tessuto connettivo è un network elettronico integrato che permette ad ogni parte dell’organismo di comunicare con ogni altra parte.
La struttura del corpo umano adulto non è fissa né permanente – i tessuti vengono costantemente rinnovati. I campi elettrici che si generano nei tessuti possono regolare il processo di ricambio e sostituzione, facendo sì che la struttura cambi in risposta ai cambiamenti dell’attività. E’ così che gli atleti, gli artisti e chiunque esegua delle performances, ottimizzano la loro struttura e la loro funzione praticando ripetutamente un determinato movimento. Una performance perfetta richiede una interconnessione totale e il libero flusso di informazioni attraverso l’intera trama del tessuto connettivo.
Un modello energetico del corpo può spiegare le osservazioni degli operatori somatici, come operatori di Rolfing e di altre discipline (n.d.t. in altre parti dei suoi testi J. Oschmann, cita tra le discipline somatiche anche la Riflessologia). Per essere più specifici, le parti dell’organismo sono composte e unite insieme da una trama elettronica interconnessa, che è il tessuto connettivo. Le sue proprietà: elasticità, flessibilità, lunghezza, resilienza dipendono dal flusso continuo di energia/informazione. Quando tale flusso diminuisce o viene ristretto a causa di un trauma fisico o emotivo, o dalla mancanza di movimento, ne vengono influenzate le proprietà meccaniche dei tessuti, la consapevolezza potrebbe diminuire e potrebbe sorgere il dolore. I flussi possono essere ripristinati applicando appropriate pressioni alle aree coinvolte o riattivando il movimento.
Dalla fisica delle sostanze gelatinose, o gel, sappiamo che la pressione o il movimento fa sciogliere la sostanza fondamentale del tessuto connettivo per un breve periodo di tempo, durante il quale il tessuto si reidrata e i metaboliti e le tossine che erano intrappolati all’interno possono essere rilasciati. Quando la matrice ritorna allo stato di gel, è più morbida, più aperta, più idratata, e si comporta come un medium migliore per le comunicazioni elettroniche nonché per la diffusione dei nutrienti. Le cellule e i tessuti possono tornare al loro ciclo naturale di rinnovamento e sostituzione. Si ritrovano flessibilità e movimento senza dolore.”
Per gentile autorizzazione dell’autore, è postato in inglese a questo link:https://www.somatics.de/…/24-excerpts-from-publications-by-j…
La traduzione è mia.
6 Comments
Ada Vismaya
24 Aprile 2015Grazie Aloka, interessante e molto utile x affinare la capacità di sintonizzarsi in maniera più sottile e completa con ogni parte del corpo
Maria Cristina Chiarelli
26 Aprile 2015Grazie Ada!
marisa
28 Aprile 2015Grazie aloka per il tuo stile di condividere e la ricchezza di informazioni che stimolano ricerca, professionalità e consapevolezza. Con gratitudine vayu
Maria Cristina Chiarelli
28 Aprile 2015Grazie a te Marisa, per la tua voglia di mantenerti aggiornata e per la fedeltà con cui segui questo blog.
Anne-marie
22 Maggio 2015Grazie per la condivisione e gli importanti stimoli alla ricerca e approfondimento di tanti argomenti interessanti.
Maria Cristina Chiarelli
22 Maggio 2015Sono molto felice che i miei articoli ti siano di stimolo per la tua ricerca e per il tuo lavoro. Grazie!
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