Dai primi del Novecento quando il dott. William Fitzgerald, medico americano specializzato in Otorinolaringoiatria, conduceva i suoi esperimenti sulle zone riflesse del corpo umano, arrivando a disegnare la prima mappa, conosciuta come “i Meridiani di Fitzgerald”, l’ipotesi su cui si basa la Riflessologia Plantare è che nelle mani e nei piedi è riprodotto in miniatura il corpo intero e che stimolando con particolari tecniche di massaggio o pressioni certi punti del piede o della mano, si ottiene indirettamente un effetto sugli organi che sono riflessi in quei punti.
Dopo aver dedicato alcuni anni a queste ricerche pionieristiche, il dott. Fitzgerald abbandonò l’impresa, incalzato da sfortunate vicende familiari e da aumentati impegni di carriera.

Eunice Ingham
Il suo lavoro fu poi ripreso da un’assistente, di nome Eunice Ingham, che era rimasta affascinata dal territorio intravisto, e che dedicò il resto della sua vita a sviluppare quelle prime scoperte in una disciplina compiuta e matura: la Riflessologia Plantare.
Quindi fin dall’inizio la correlazione tra zone e punti del piede è fondata su prove empiriche, sull’esperienza e sui risultati che si ottengono nella pratica. E’ così che la Ingham e tutti coloro che l’hanno seguita hanno costruito le varie mappe dei punti e delle zone riflesse.
In generale, comunque, tutte le mappe hanno in comune questo concetto: il corpo si riflette nei piedi come in uno specchio.
Mettetevi in piedi, con i piedi nudi e vicini tra di loro, e immaginate che i vostri piedi siano uno specchio, come se voi foste in piedi su uno specchio, o dentro uno stagno di acqua limpida, in grado di riflettere la vostra immagine.
Che cosa vedete? Ovviamente ciò che è in alto, ossia la testa e il collo, si riflette nelle dita. Poi vengono le spalle e il torace, che si riflettono rispettivamente nella zona delle articolazioni delle dita con i metatarsi e dei metatarsi stessi. Il punto di vita corrisponde al punto dove la parte interna del piede è più incavata, dove i metatarsi finiscono e inizia la zona del tarso.
Infine il tarso e il tallone rappresentano l’addome e il bacino.
Un altro tratto comune è che la parte destra del corpo si riflette nel piede destro, e la parte sinistra nel sinistro.
Ma perchè mai i piedi dovrebbero contenere aree o punti riflessi che rimandano a organi, ghiandole, sistemi del corpo intero?
O altrimenti detto: come funziona la Riflessologia? Se premo o massaggio un punto nel piede, com’è che ho una reazione, un effetto nel corpo?
Questa è una buona domanda, e la risposta completa ci prenderà un po’ di tempo, se avrete la pazienza di seguirmi per qualche post.
Ma intanto vi darò una risposta col cavolo…
Sì avete letto bene, ho scritto col cavolo, ma più precisamente con il broccolo romanesco.
Avete presente quello che somiglia a un cavolfiore, ma invece che bianco, è verde, ed ha una forma un po’ più conica e appuntita del cavolfiore.
Fino a qualche anno fa si trovava solo a Roma, ora le grandi catene di supermercati lo portano dappertutto, almeno nelle città.
Compratene uno e, prima di cuocerlo e mangiarlo (tra parentesi è molto buono), guardatelo bene. Qui sopra un’immagine, anche se l’effetto 3D è migliore.
A presto!
Maria Cristina
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