Con questo articolo inizia una nuova sezione di questo blog, pensata per i colleghi riflessologi e per gli studenti di Riflessologia, auspicabilmente riflessologi futuri.
Sarà interamente dedicata alla Relazione con il Cliente, ossia a fornire a chi pratica la Riflessologia come professione gli strumenti per riflettere sulla dimensione interpersonale del nostro lavoro, per comprendere che cosa accade quando incontriamo un cliente, quando diamo una sessione di Riflessologia, durante e dopo il trattamento stesso, al di là degli effetti delle pressioni applicate in modo appropriato alle aree e ai punti riflessi correttamente identificati sui piedi del cliente.
Voglio dire: che cosa accade al di là della tecnica?
Parecchi anni fa, alla fine del secolo scorso (?!?), quando frequentavo una delle scuole di naturopatia più famose d’Italia, mi stupivo che non fosse dato quasi nessuno spazio ad aiutarci a comprendere quali fattori entravano in gioco nell’interazione con un cliente che veniva per avere una boccetta di Fiori di Bach o per un trattamento di Riflessologia o di qualsiasi altra tecnica.
Dato che ero una delle allieve più anziane del corso, con quasi due decenni di esperienza come insegnante e con all’attivo molti anni di ricerca tra psicoterapie varie, meditazione e percorsi di crescita, non c’era da meravigliarsi se alcune delle mie giovani compagne di corso mi chiamavano perché le aiutassi a capire che cosa non aveva funzionato in quella data occasione in cui si erano sentite sopraffatte o esauste dopo aver dato una sessione ad un cliente, oppure perché, nonostante fosse “andato tutto bene”, la cliente aveva interrotto i trattamenti…
Fin dall’inizio l’attenzione agli aspetti relazionali della Riflessologia e delle altre tecniche di body work mi è sembrata fondamentale, così come da professoressa ho sempre ritenuto prioritaria per il successo dell’attività scolastica la costruzione di un rapporto di fiducia, rispetto e stima reciproca con gli studenti.
Per fortuna continuando nel mio percorso di studi delle Discipline Bio – Naturali ho poi incontrato insegnanti che hanno dato un grande valore alla Presenza dell’Operatore e alla Relazione con il Cliente.
Quello che leggerete in questa sezione del blog viene dalla mia esperienza e dai loro insegnamenti.
Di che cosa abbiamo bisogno come operatori per costruire una relazione efficace con il cliente?
– Conoscenza dei meccanismi neurobiologici coinvolti nella relazione interpersonale.
– Presenza, ossia consapevolezza delle proprie sensazioni, emozioni, pensieri, aspettative, proiezioni, bisogni ecc.
- Empatia e Compassione verso se stessi e verso l’altro.
Negli articoli di questa sezione i colleghi riflessologi e gli studenti di riflessologia troveranno approfondimenti e spunti di riflessione su queste tre aree di conoscenza e di esperienza su cui si fonda la dimensione relazionale della nostra pratica.
Maria Cristina
10 Comments
Caterina
13 Maggio 2015Ciao Maria Cristina,
Sono operatore bio naturale anche io, shiatsu e riflessologia in particolare e trovo sia un ottima idea quella di sviluppare un discorso su questo argomento, il rapporto che si instaura con il cliente viene spesso sottovalutato nelle scuole condivido quello che dici.
Grazie per averci pensato
Buon proseguimento..
Maria Cristina Chiarelli
13 Maggio 2015Grazie a te Caterina. Spero che continuerai a seguire il blog e a farmi sapere la tua opinione.
anna
13 Maggio 2015Complimenti Cristina per l’iniziativa!
Ti auguro un buon lavoro ma già fin da adesso, conoscendoti, so che sarà un ottimo lavoro!
Un abbraccio
Maria Cristina Chiarelli
13 Maggio 2015Grazie Anna, apprezzo molto il tuo sostegno. Ti abbraccio anch’io.
Silvana Fontanelli
14 Maggio 2015Grazie Maria Cristina. Questo argomento mi interessa molto.
Un bacio
Maria Cristina Chiarelli
14 Maggio 2015Grazie Silvana, resta in contatto, perché ho in serbo molti spunti di riflessione, informazioni e approfondimenti su questo argomento! A presto
LARA AMANTIA
15 Maggio 2015Ciao. ….personalmente l’argomento interessa molto…..
Come Naturopata Riflessologa ho maturato con l’esperienza in prima persona, che il rapporto con il cliente è la base sulla quale poi si fonda la riuscita o meno di un incontro, consulenza o trattamento che sia…..Ho la fortuna di essere empatica di carattere e quindi non è stato poi così difficile, però credo di essere una di quelle tue compagne di studi che dicevi nell’articolo , che inizialmente sono state molto sconfortate dai primi approcci senza nessuna formazione in merito.
Sono contenta che tu faccia questa sezione nel sito ! Io la seguirò di sicuro…..
GRAZIE !!!!
Lara
Maria Cristina Chiarelli
15 Maggio 2015Cara Lara, ebbene sì, sei stata una di quelle giovanissime compagne di studi che si sono fatte la loro esperienza personale diretta di quanto è importante l’aspetto relazionale nel lavoro che facciamo con gli altri, imparando sul campo il valore dell’empatia e della centratura. Grazie del tuo interesse. Ti aspetto nel blog!
Gabriella
18 Maggio 2015Ciao Maria Cristina e grazie per le tue condivisioni così interessanti. Dopo la formazione in riflessologia e tecnica craniosacrale ho seguito una percorso triennale di formazione in counseling proprio per approfondire il tema della Relazione… anche con me stessa! A presto!
Maria Cristina Chiarelli
18 Maggio 2015Quindi conosci bene l’importanza della dimensione relazionale nel nostro lavoro! Grazie, Gabriella, della tua condivisione e a presto.
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