L’articolo che segue è un contributo alla conoscenza di come funziona il Sistema Nervoso Autonomo, in particolare il Parasimpatico, il cui nervo più importante è il Nervo Vago, recentemente al centro di un’ondata di ricerche scientifiche cutting edge, in entrambi i sensi dell’espressione inglese, cioè all’avanguardia ed anche di moda.
Se l’argomento vi intriga, restate in contatto, perché ne parleremo ancora.
Dalla diffusione della Teoria Polivagale del prof Porges, le ricerche sul Vago e sulle sue caratteristiche si sono moltiplicate e questa tendenza non accenna a diminuire.
Attivare il Vago fa sentire le persone meno depresse, più serene, rafforza il sistema immunitario, riduce le sensazioni dolorose, migliora la regolazione dei processi infiammatori e via dicendo.
Ecco una serie di caratteristiche del Vago, secondo Dacher Keltner (ricercatore e autore del libro Born to be Good).

Dacher Keltner
• Il Nervo Vago è quasi un percorso alternativo al midollo spinale.
• Stimolando il Vago si migliora la capacità di prendere decisioni (il che non avviene stimolando il midollo spinale).
• Il Vago stimola il rilascio di ossitocina (detta anche l’ormone dell’amore).
• Ottimizza il battito cardiaco. L’aumento del tono vagale inibisce l’attività del simpatico e riduce lo stress.
• Si è evoluto per sostenere la comunicazione, il coinvolgimento sociale e le emozioni prosociali come l’empatia e la compassione.
• Le persone con un tono vagale alto sono più generose, più fiduciose e rilassate. I bambini con un tono vagale alto hanno una intelligenza emotiva maggiore (sono quelli che hanno una maggiore intelligenza emotiva, che interrompono le baruffe a scuola e nell’attività sportiva ecc.)
Come possiamo aumentare il tono vagale?
• Rallentare
. Respirare
. Portare la consapevolezza all’interno del proprio corpo, per aumentare la propriocezione
. Ascoltare il proprio battito cardiaco
. Tecniche di meditazione, centratura, presenza. Tutte le tecniche di Mindfulness
• Coinvolgere gli estensori. I muscoli flessori, quelli che ci fanno contrarre, sono associati con il farci piccoli, con la risposta da stress e con il sistema simpatico. Siamo in modalità parasimpatica quando coinvolgiamo i muscoli estensori, ci mettiamo in posizione eretta, ci sentiamo al sicuro abbastanza da esporre la gola, il cuore, la pancia. Ci facciamo grandi e ci coinvolgiamo nell’esplorazione dell’ambiente, pronti ad incontrare cose nuove. Lavorando con un cliente, possiamo far loro attivare i loro muscoli estensori chiedendogli di orientarsi alla parte posteriore del corpo, sentire il peso del corpo sul lettino ecc.
. Coinvolgere i piedi. La diminuzione del tono vagale ha come risultato una risalita dell’energia verso l’alto, quando ci orientiamo all’ambiente, al mondo esterno. La testa diventa tesa e si riscalda, aumenta l’attività nel cranio, nel collo, nel cuore e nei polmoni. Perdiamo la connessione con la parte inferiore del corpo, i piedi le gambe e la pancia si svuotano.
• Grounding (radicarsi), tornare a sentire la parte inferiore del corpo e i piedi a contatto con la terra riporta in azione il parasimpatico.
• Il lavoro con la Riflessologia è di grandissimo aiuto a riportare la presenza e l’energia nei piedi.
• E’ molto importante che come operatori noi stessi siamo in parasimpaticotonia. Ossia presenti, calmi, centrati, in contatto con il nostro corpo e con il nostro respiro. Parole associate con l’attività vagale sono fiducia, accettazione, compassione, amore, serenità, gioia. E’ di vitale importanza che l’operatore si impegni nella ricerca di questi stati dell’essere, di queste qualità, in se stesso e nel proprio corpo, accingendosi a dare un trattamento.
• La ricerca nel campo delle neuroscience ci dice che i neuroni specchio nel cervello del cliente rispecchieranno la nostra condizione. Se abbiamo un alto tono vagale, lo indurremo nel cliente.
Parimenti, la nostra attivazione vagale produrrà onde cerebrali di tipo alfa, in grado di sincronizzare sulla stessa frequenza le onde cerebrali del cliente.
• Anatomicamente il Vago è influenzato dalla condizione dell’articolazione occipite/atlante/epistrofeo, vicino alla quale si trovano il forame giugulare (da cui il Vago esce dal cranio per innervare gli organi toracoaddominali) e molte altre strutture vascolari e nervose del collo. Importante lavorare il diaframma e i metatarsi per liberare il torace e facilitare il respiro. Se ci sono tensioni negli organi dell’apparato digerente è utile facilitarne il rilascio. Il massaggio dell’intestino tenue e crasso avrà l’intenzione di sostenere ed equilibrare il Sistema Nervoso Enterico, detto anche secondo cervello o cervello addominale.
. Le mappe riflessologiche sono abbastanza povere di riferimenti al SNA in generale e al Vago in particolare. In genere, a livello di localizzazione sul piede si indicano i rispettivi territori lungo il riflesso della colonna vertebrale. Per il Parasimpatico massaggiare il cranio, il tratto cervicale e sacrale, per il Simpatico, il tratto toraco-lombare. Attualmente sto vagliando altre mappe che includano il punto riflesso del Vago.
(Per questo testo ho preso spunto da S. Haines,“Vagus, baby, Vagus!”, dal blog Cranial Intelligence, in www.cranialintelligence.com)
Maria Cristina
5 Comments
Caterina
29 Maggio 2015Ciao Maria Cristina, grazie dell’interessante articolo, molto chiaro.
Maria Cristina Chiarelli
30 Maggio 2015Grazie, mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto.
Maria Cristina Chiarelli
2 Giugno 2015Grazie Gabriella. Rimani in contatto con me e con Puntiriflessi per ulteriori aggiornamenti e approfondimenti.
utsava
4 Giugno 2015molto interessante e utile, grazie !!
Maria Cristina Chiarelli
5 Giugno 2015Grazie. Mi fa piacere che lo apprezzi.
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