C’è speranza! (almeno in Scozia…)
Ecco una testimonianza di prima mano di Elspeth Fare, la collega riflessologa scozzese di cui trovate anche un articolo tradotto nel blog.
“La settimana scorsa è successa una cosa che mi ricorderò per tutta la vita… una bella cosa!
Come molti di voi sanno, abitualmente mi reco nella corsia di un Hospice del Servizio Sanitario Nazionale per due mattine alla settimana ad offrire trattamenti di discipline complementari.
Offriamo ai degenti la possibilità di scegliere tra diverse opzioni, ma la maggior parte dei pazienti dell’Hospice vuole sentirsi massaggiare i piedi.
Quindi gli faccio trattamenti di riflessologia plantare integrati con il massaggio di punti di agopuntura sulla gamba e sul piede (è una tecnica che Elspeth Fare pratica e che ha chiamato Zu Qigong, N.d.T.), trattamenti che si sono rivelati molto efficaci.
Questa settimana mi è capitato di avere una conversazione piuttosto eccezionale con uno dei medici dell’unità di cure palliative.
Spesso i medici fanno il loro giro di visite in corsia dopo che io sono stata lì a fare i miei trattamenti.
A detta sua, sembra che il mio lavoro faccia regolarmente sentire i medici molto inadeguati, perché si rendono conto che non hanno nulla da offrire ai pazienti che si possa paragonare ai benefici che ricevono con la riflessologia integrata…!
Mi sono sentita al settimo cielo!
Quindi, miei cari colleghi riflessologi, c’è speranza!
La professione medica sta guardando quello che facciamo e sta riconoscendo i benefici della riflessologia, anche se non ci sono le prove scientifiche ecc. ecc.
O meglio: non ci sono ancora.”
Post sulla pagina Fb di E. Fare, del 3 settembre 2016. La traduzione è mia.
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